Data del concorso: 2016 (secondo premio)
Architetto: Alberto Izzo & Partners
Maggiori Info
Il progetto si è sviluppato a partire dalla necessità di definire uno spazio pubblico compiuto per Piazza Clemenziano, che oggi appare come uno spiazzo fruito prevalentemente a parcheggio, non riconosciuto come centralità per la collettività nolana. La piazza, sebbene ai margini del nucleo antico della città, è oggi un polo attrattore di grande vitalità durante la Festa dei Gigli, ma resta sottoutilizzata nei restanti giorni dell’anno. Il suo spazio è sempre stato connotato da usi misti che vengono confermati nelle nuove richieste di progetto: il disegno proposto, non condizionato dalla pressione di nuove funzioni ma dall'aspirazione di valorizzare quelle esistenti, intende contribuire ad una ridefinizione contemporanea dello spazio pubblico come volano per la riqualificazione di ulteriori luoghi degradati e sottoutilizzati della città storica. La riflessione progettuale si basa sulla volontà di superare le criticità individuate e di valorizzare gli usi storici e possibili nella nuova Piazza, rendendola disponibile ad accogliere futuri appropriati usi anche temporanei. Il tema progettuale di fondo è il recupero della identità storica, seppur recente, della piazza e della sua centralità quale luogo di incontro e di tradizioni superando l’immagine di uno spazio meramente funzionale. Il nuovo spazio civico si compone di tre parti riconoscibili: lo slargo, la piazza, il giardino. Lo slargo, pavimentato con i basoli dell’attuale piazza, rimossi, sottoposti ad un nuovo trattamento superficiale e ricollocati, è definito dalla presenza di un muro, che scherma i veicoli in sosta e sottolinea l’area di pertinenza del Giglio e dell’allestimento della festa. Questo intervento è guidato da un’idea sostenibile di riuso degli elementi esistenti, un approccio che si auspica possa informare anche successivi interventi di riqualificazione del centro antico. La piazza, leggermente rialzata rispetto alla quota stradale, accoglie un nuovo sistema di sedute e pedane che con minime differenze di quota definiscono un articolato fronte orientale. Un terzo elemento tra la piazza e lo slargo, caratterizzante la nuova configurazione, è il giardino, che media tra l’area di sosta veicolare e la piazza introducendo una nuova dimensione paesaggistica nell’invaso. Il progetto si struttura con un disegno minimale del suolo e l’utilizzo di pochi elementi orizzontali e verticali di contrappunto in blocchi lapidei. La pavimentazione assume un’importanza fondamentale, costituendo lo strumento attraverso cui vengono definiti fisicamente la continuità strada/slargo ed il nuovo spazio della piazza, un podio leggermente rialzato rispetto alla quota stradale. Lo slargo, attestandosi su via Principe di Napoli, si caratterizza come luogo di supporto alla Festa, deputato al posizionamento di uno dei Gigli e pavimentato con i basoli esistenti rimossi, ripuliti, e bocciardati per la nuova collocazione. Il materiale riflette la volontà di far appartenere questo spazio più alla strada, ai percorsi ed ai rituali della Festa che alla piazza vera e propria: continuando la tessitura dei basoli del centro storico si conforma questo nuovo spazio all’uso dei Gigli ed a supporto delle attività commerciali, quali bar e ristoranti che potrebbero usufruirne con tavolini ed arredi mobili durante gli altri periodi dell’anno. L’area riservata al Giglio è definita dalla presenza di un muro - un manufatto di circa 2,20 mt di altezza, un memento delle tradizioni nolane, che fa da sfondo al Giglio in esposizione nel corso della festa che, configurandosi come omaggio alle antiche corporazioni delle arti e mestieri, riporta i loro nomi scolpiti nelle lastre di pietra calcarea chiara secondo l’ordine originale. La piazza vera e propria si colloca a nord ed è definita da una piattaforma in pietra suddivisa in lastre di pezzatura media, accessibile mediante un gradino ed una rampa: i blocchi di pietra della pavimentazione definiscono anche il modulo del sistema di sedute e pedane che si sviluppano a quote differenti risultando raggiungibili mediante rampe e gradini