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Progettato nel 1940 dall’arch. Piccinato, il Teatro Mediterraneo costituisce insieme ad altri complessi della Mostra d’Oltremare di Napoli uno degli esempi più significativi del Razionalismo Italiano. Dopo l’imposizione negli anni ‘90 del vincolo “per interessi storico-artistici” al Teatro Mediterraneo, si è ritenuto opportuno per una migliore funzionalità del complesso apportare alcune modifiche distributive senza alterare i principi informativi del progetto originale. Una ridefinizione distributiva delle funzioni che non ha comportato modifiche sostanziali, ma che alla luce dei rilievi e saggi, resisi possibili solo in corso d’opera, ha sicuramente contribuito ad una più efficiente e funzionale utilizzazione congressuale del complesso. Al piano terra le funzioni della direzione e amministrazione della struttura congressuale sono state realizzate al piano ammezzato del blocco est alla quota 36,01 destinando simmetricamente i locali, disponibili al piano terra, a uffici, e ambienti da dedicare al C.E.D, attrezzatura indispensabile ai fini congressuali per una rapida informazione elaborazione e archiviazione dati. Al primo piano nei blocchi ad est ed ovest della sala congressuale, si è proceduto ad una migliore ridistribuzione delle sale commissioni con relativi uffici per i congressisti, segreterie, attese, archivi, salone ricevimenti e sala stampa. Infine al secondo piano si è ritenuto necessario incrementare le sale di riunioni a scapito dei singoli uffici. Pertanto nella distribuzione si sono previsti n. 2 sale proiezioni da 56 posti, tre sale riunioni per commissioni, una sala lettura, due uffici per i congressisti, una segreteria, un archivio, un salotto e due ampi spazi per l’esposizione.