
Data del concorso: 2008 (quarto premio)
Architetto: Ferruccio Izzo (AI&P), Teresa Galì-izard
Cliente: Ente Autonomo Volturno s.r.l
Strutture: Lotti Associati
Impianti: Lotti Associati
Maggiori Info
Il progetto proposto per il tracciato della ferrovia del Parco Nazionale del Vesuvio e del le opere connesse, delle stazioni di testa, delle fermate intermedie e dei parcheggi di interscambio e di attestamento, si fonda sull’interrelazione di due chiari concetti-guida: da un lato la volontà di creare – mediante il recupero e l’integrazione con modalità ecosostenibili del tracciato dell’ex cremagliera Cook – una nuova infrastruttura di servizio del Parco ed una nuova direttrice di connessione trasversale del territorio che sia in grado di soddisfare i fabbisogni trasportistici indicati nelle linee guida della progettazione; dall’altro l’ipotesi di sviluppare un percorso di approccio al Gran Cono del Vesuvio inteso come percorso con una chiara valenza narrativa e didascalica: un percorso di lettura delle caratteristiche dei luoghi, delle loro valenze e delle loro potenzialità, che si strutturi come una concreta occasione di riqualificazione del paesaggio attraversato. Il progetto quindi interpreta il tema posto dalla necessità di realizzare una nuova e sostenibile accessibilità al Parco Nazionale del Vesuvio – ed in particolare al Gran Cono del Vesuvio - perseguendo anche l’obiettivo di potenziare le modalità percettive del paesaggio e di permettere una nuova consapevolezza dei luoghi, della loro storia e delle loro potenzialità. Il movimento, il percorso, l’attraversamento progressivo delle varie condizioni del paesaggio, la successione dei diversi stimoli sensoriali secondo una linea narrativa chiara in cui siano incluse tutte le possibili suggestioni che derivano dal contatto con un luogo unico al mondo, un luogo denso di storia e di bellezza senza paragoni. Le dimensioni, la complessità della condizione ambientale ed i fattori di rilevanza paesaggistica, storica e culturale che investono l’intervento per la realizzazione della nuova Ferrovia del Vesuvio hanno orientato un disegno complessivo teso a sviluppare un chiaro sistema di interrelazioni – visive, percettive, funzionali, fruitive - con il contesto, interpretando il tema del percorso non semplicemente come un problema trasportistico, ma anche come opportunità pedagogica, come occasione di sviluppo economico, come veicolo di un rapporto più consapevole fra l’uomo ed il territorio, considerato nella molteplicità dei suoi aspetti. Gli aspetti architettonici complessivi della proposta progettuale, comprendente l’infrastruttura e tutte le opere connesse, si fondano su un armonico equilibrio tra il perseguimento delle istanze di funzionalità ed efficienza dell’infrastruttura di trasporto, di identità e riconoscibilità dei nuovi edifici per le stazioni e lo sviluppo di un chiaro e convincente rapporto fra intervento e contesto, sui diversi piani spaziale, ambientale, simbolico e fruitivo. Tale approccio si concretizza in primo luogo nel concepire le stazioni come veri e propri interventi di riqualificazione paesaggistica. Esse sono intese cioè non semplicemente come una dotazione infrastrutturale, ma come strumento di riqualificazione, in quanto sono collocate in quei punti dove sono riscontrabili i maggiori fattori di degrado, utilizzando l’opportunità della stazione per organizzare congiuntamente anche un intervento di riqualificazione dell’intorno considerato. Il percorso del tracciato è inoltre considerato anche come un dispositivo di lettura e di interpretazione dei diversi ecosistemi che si attraversano durante la risalita e le diverse stazioni sono concepite come soglie, come terreni di transizione tra un ecosistema e un altro.







