
Data del concorso: 2019
Architettura: Alberto Izzo & Partners, David Chipperfield Architects, B720 Arquitectura
Strutture: Ing. Filippo Cavuoto
Impianti: Ing. Maria Castaldo
Paesaggio: B2B Arquitectes
Cliente: Invitalia
Maggiori Info
La proposta per il Parco di Bagnoli si fonda sull’interrelazione di due chiari concetti-guida: da un lato la volontà di dare forma ad una vasta area nella quale il tessuto verde si sviluppi in maniera naturale e dove l’azione dell’uomo sia limitata ad assecondare ed incoraggiare questo sviluppo, guidandolo, ove necessario, con interventi molto circoscritti; dall’altro, l’intenzione di strutturare un sistema di aree di transizione fra il parco e la città al contorno dove la natura acquisti un carattere più artificiale e domestico. La strategia principale d’intervento è stata quindi immaginata a partire da una attenta analisi e lettura del contesto fisico. È stato definito, con sguardo ampio, un masterplan capace di considerare il nuovo parco come un intreccio di elementi naturali che tengano insieme diversi ecosistemi e, nel costruirne i bordi, immaginare le “frange” come spazi di relazione tra città e natura. Obiettivo, quindi, è ridefinire i punti di contatto tra il parco e il contesto urbano esistente attraverso nuove architetture: ricucire ciò che già esiste grazie ai nuovi interventi, rintracciando regole, dimensioni e rapporti dagli edifici esistenti per disegnare così le nuove architetture. Questa modalità propone diversi approcci progettuali in accordo al tessuto urbano circostante, disegnando un filtro costruito capace di far entrare il parco tra gli edifici, ovvero immaginando una più ampia connettività attraverso una mobilità green e sostenibile. Il parco sarà una infrastruttura di centralità, ricettore di flussi e servizi per la città e connettore ecologico fortemente vincolato ai componenti essenziali della natura (acqua, suolo, flora e fauna).





