Data del concorso: 2011
Architetto: Alberto Izzo & Partners
Maggiori Info
Il limite orientale dell’insediamento urbano di Monte Carasso è fortemente definito da quattro elementi del paesaggio: il fiume Ticino, l’autostrada E35, il grande raccordo stradale e i Monti Leone. Il fiume Ticino segna il confine tra il centro di Bellinzona e quello di Monte Carasso. L’autostrada conferma la direzione del fiume creando una cesura tra questo ed il paesaggio ad est. Il raccordo stradale sopraelevato congiunge le due sponde del fiume connettendo via Pietro Tatti (Bellinzona) al El Stradun, arteria stradale principale del paese. I Monti Leone rappresentano il secondo elemento naturale alle cui pendici si è sviluppato il tessuto urbano. L’area oggetto di concorso, sita in prossimità della sponda occidentale del fiume Ticino, caratterizza in modo evidente l’accesso a Monte Carasso. Il complesso dell’AET il è risultato di una serie di interventi edilizi succedutisi nel tempo per soddisfare a diverse esigenze funzionali intervenute. Questo insieme, oggi, non costituisce un sistema unitario e coeso, bensì una sommatoria di singole parti edilizie prive di qualunque relazione o carattere comune: edifici completamente autonomi, ciascuno con sue proprie caratteristiche tipologiche, morfologiche e spaziali, avulsi dal contesto. Obiettivo della nostra proposta progettuale è tenere insieme le differenti parti esistenti attraverso il loro riordino e l’inserimento di nuovi elementi: il blocco compatto, il grande porticato, la piastra verticale, i giardini. Attraverso queste componenti proponiamo un’idea spaziale che allo stesso tempo integri le diverse condizioni del complesso, introducendo specifiche risposte alle varie situazioni presenti al suo interno ed al suo esterno. Questa nuova sequenza di spazi e componenti del costruito genererà nel tempo il nuovo complesso dell’AET. Essi costituiranno una parte terza, il tertium quid, tra il contesto e le preesistenze del recinto industriale. In considerazione anche delle ridotte dimensioni della superficie disponibile alla costruzione, dei restrittivi limiti imposti dalle distanze di sicurezza e di rispetto dei percorsi stradali, e della distanza e dell’isolamento di questa parte dal nucleo urbano di Monte Carasso, abbiamo deciso di inserire il nuovo edificio (da realizzarsi in prima fase) all’estremità meridionale del sito. Nell’area settentrionale abbiamo, invece, disegnato un giardino che si caratterizza come connessione tra l’intero complesso ed il paesaggio. Uno spazio verde che si costruisce in continuità ed in relazione con la futura pista ciclabile, prevista in adiacenza a questa parte, e come elemento integrante e qualificante il raccordo stradale. In rapporto all’edificio preesistente il giardino costruisce una sequenza di percorsi e spazi di sosta che tendono a confermare e rafforzare l’andamento longitudinale del sito e la sua direzionalità preminente, tangente al centro abitato. Direzione che stabilisce la dimensione principale del complesso, misura del paesaggio, dell’infrastruttura viaria e del centro abitato. Questa dimensione consente al progetto di mettere in opera un’inversione di scala necessaria alla costruzione di un insieme coeso. Dal nuovo giardino, che si attesta su via El Camp di Nav, nasce anche il grande porticato, alto 5 metri, che istituisce un nuovo ordine nella maglia cittadina rivalutando il senso di connessione di questo percorso urbano e legandolo strutturalmente all’insediamento dell’AET, che viene così a caratterizzarsi come testata di quest’asse ed emergenza urbana di Monte Carasso. La rimozione dei posti auto dal fronte stradale garantirà una migliore fruibilità pedonale ed allo stesso tempo una maggiore rappresentatività del fronte principale degli edifici aziendali. Tali parcheggi saranno riposizionati lungo l’asse carrabile interno nord-sud esistente, filtrati da un sistema di verde a siepi. Il nuovo edificio per uffici a sud risulta anch’esso connesso al grande porticato di via El Camp di Nav, tramite una pensilina alta 2,80 m che aggancia il volume nell’angolo nord-ovest in corrispondenza dell’ingresso. L’intero edificio, con struttura sia orizzontale che verticale lignea, è concepito partendo da un modulo base di 5x5metri. La modularità planimetrica è tale da garantire la più totale flessibilità degli spazi interni, pur conferendoli caratteri molto definiti. L’atrio centrale, a tripla altezza, caratterizza lo spazio più prettamente pubblico dell’edificio. Qui al piano terra troviamo la ricezione con spazi di accoglienza e servizi comuni. I successivi livelli, adibiti ai diversi uffici, sono strutturati intorno a percorsi sempre naturalmente illuminati dalle due corti che assumono una presenza caratterizzante, enfatizzando, anche in relazione all’involucro in vetro che avvolge il volume, una continuità tra interno ed esterno e una molteplicità di vedute prospettiche e trasparenze.